Finalmente, il 12 ottobre scorso, la Commissione europea ha pubblicato le proposte legislative per la PAC del settennio 2014-2020. Non ci sono state rilevanti sorprese rispetto a quanto si era già appreso dalle anticipazioni dell’estate scorsa che avevamo fatto conoscere già in settembre con la prima Lezione Agriregionieuropa.
Se non ci saranno modifiche nei passaggi futuri della riforma, avremo una PAC con meno fondi: in Italia -18% complessivamente. Resteranno i due pilastri con una distribuzione congelata: 76% al primo e 24% al secondo. Resteranno i pagamenti diretti sia pure “spacchettati” (con una componente “green” la cui efficacia ambientale è dubbia a dispetto del nome, e che potrebbe però recare qualche inutile complicazione). Il PUA su basi storiche sarà gradualmente sostituito da un pagamento diretto a ettaro, ma è facile temere che prevarrà in Italia una regionalizzazione volta a minimizzare gli effetti redistributivi che pure sarebbero necessari. La riserva della PAC agli agricoltori attivi, che aveva suscitato molte aspettative, se restasse l’attuale inconsistente definizione, avrebbe efficacia pressoché a. Le novità, pure interessanti, relative al 2° pilastro, sono di fatto attenuate dalla scelta di non puntare su di esso. Perché altrimenti non spostare in quel contenitore i tre pacchetti (e i fondi) del 1° pilastro della spesa “green”, giovani, e per le aree con condizionamenti ambientali? Si sarebbero evitate duplicazioni, si sarebbe meglio integrato l’intervento con le altre politiche UE di sviluppo territoriale, si sarebbe affidato agli Stati membri e alle Regioni il compito di adattare l’intervento alle peculiarità locali.
Naturalmente, la riforma della PAC che si prospetta è complessa e merita di entrare nei dettagli e cogliere tutte le implicazioni. Questa rivista si offre come spazio per un dibattito ampio e approfondito.
Nell’attesa di un restiling del sito di AGRIREGIONIEUROPA, che lanceremo prossimamente, vanno segnalate tre novità di rilievo nell’offerta di servizi che proponiamo.
La prima è nel segno dell’Europa e dell’internazionalizzazione. In collaborazione con il Groupe de Bruges e SPERA abbiamo lanciato ELCAP. Si tratta di un’edizione in inglese, del tutto rinnovata e aggiornata, del corso e-Learning sulla PAC offerto dal nostro sito. Alla sua realizzazione hanno collaborato alcuni tra i maggiori esperti a livello europeo. Introdotto da un video del Commissario Ciolos, il corso è accessibile liberamente dalla home page di Agriregionieuropa. Il primo impatto è stato molto positivo: nei primi trenta giorni, si sono iscritte ad ELCAP 502 persone di più di 50 paesi del mondo.
La seconda novità è il lancio di Agrimarcheuropa, un primo servizio regionale di Agriregionieuropa. Mantenendo il carattere scientifico, lo scopo di questa iniziativa è favorire il dialogo e lo scambio di conoscenze tra gli stakeholder, le istituzioni e la ricerca della regione. Allo stesso tempo, obiettivo dell’iniziativa è facilitare l’accesso alle politiche e la partecipazione alla loro valutazione. Come tutte le nuove iniziative, anche questa nasce come un progetto aperto alla sperimentazione e flessibile per adattarsi agli sviluppi che nel tempo saranno valutati positivamente. Si tratta di una esperienza pilota che auspichiamo possa affermarsi per essere estesa anche in altri contesti regionali.
La terza novità, è la citata Lezione Agriregionieuropa. L’esperimento condotto con il numero scorso è stato positivo. Più di cinquecentomila persone hanno utilizzato quel servizio. Questo ci incoraggia a continuare individuando nuovi temi di interesse e chiedendo ai collaboratori della rivista di impegnarsi anche in questo efficace mezzo di formazione e informazione.
Editoriale n.27
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Editoriale n.27
Franco Sotte a b
a Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
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