Abstract
La Fao - tra i membri fondatori della Global Bioenergy Partnership (Gbep) - ha recentemente terminato un progetto in Paraguay e Vietnam per rafforzare la capacità dei due paesi di monitorare gli impatti ambientali, sociali ed economici della loro produzione di bioenergia mediante l’uso degli indicatori Gbep di sostenibilità e supportare politiche nazionali in linea con lo sviluppo sostenibile delle bioenergie.
Introduzione alle bioenergie oggi
Oggi la bioenergia rappresenta circa il 9% della fornitura mondiale di energia primaria. Oltre la metà di questo riguarda l'uso tradizionale della biomassa nei paesi in via di sviluppo per cucinare e riscaldare, utilizzando fuochi aperti inefficienti o semplici fornelli, con importanti effetti negativi sulla salute (ad esempio a causa dell'inquinamento da fumi all’interno delle abitazioni) e sull'ambiente.
La bioenergia moderna, d'altro canto, che a differenza della bioenergia tradizionale viene prodotta mediante un uso più moderno delle biomasse (ad esempio per produrre elettricità da immettere nella rete; per produrre calore e per cucinare ma mediante l’uso di stufe migliorate; per creare sistemi di riscaldamento domestici ed industriali; per produrre biocombustibili liquidi per veicoli e trattori agricoli, ecc.) è un'importante fonte di energia rinnovabile. Il suo contributo alla domanda finale di energia in tutti i settori, anche escludendo l'uso tradizionale della biomassa, è cinque volte superiore rispetto al contributo dell'energia eolica e solare combinata. Circa 13 EJ di bioenergia sono state consumate nel 2015 per fornire calore, pari a circa il 6% del consumo globale di calore (Iea, 2017). Negli ultimi anni, la produzione e l’uso di biomassa per la produzione di elettricità e biocarburanti per il trasporto è cresciuta rapidamente in molti paesi prevalentemente grazie a specifici meccanismi di sostegno.
All'interno del settore industriale, l'uso di bioenergia è comune nelle industrie che producono residui di biomassa in loco, come l'industria della cellulosa e della carta, così come nel settore della trasformazione alimentare, dove fornisce calore di processo a bassa e media temperatura. La bioenergia moderna è anche ampiamente utilizzata per il riscaldamento di ambienti e acqua, direttamente negli edifici o negli schemi di teleriscaldamento. Inoltre, nel 2016 sono stati generati circa 500 TWh di elettricità da biomassa, pari al 2% della produzione mondiale di elettricità (Iea, 2017).
I biocarburanti liquidi possono essere utilizzati per decarbonizzare il settore dei trasporti, che dipende ancora per oltre il 90% dal petrolio. Nel 2016, i biocarburanti hanno fornito il 4% della domanda mondiale di carburanti per il trasporto su strada, con gli Stati Uniti e il Brasile quali maggiori produttori. Si prevede che la produzione di biocarburanti aumenti a 159 miliardi di litri in cinque anni (Iea, 2017).
Nel lungo periodo la bioenergia ha un ruolo essenziale da svolgere in un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Ad esempio, nelle previsioni Iea (Iea, 2017) si prevede che la bioenergia moderna nel consumo energetico globale finale aumenti di quattro volte entro il 2060 nello scenario 2° C (aumento massimo di 2° C delle temperature medie globali entro il 2100). In questo scenario la bioenergia svolge un ruolo particolarmente importante nel settore dei trasporti nella decarbonizzazione del trasporto a lungo raggio (trasporto aereo e marittimo).
La sostenibilità delle filiere bioenergetiche è un aspetto fondamentale e sono necessari quadri di governance solidi per garantire che l'uso di bioenergia offra benefici ambientali, sociali ed economici.
La Global Bioenergy Partnership (Gbep) e i suoi indicatori di sostenibilità delle bioenergie
Il ruolo della Gbep nel contesto internazionale
Nel contesto su menzionato si inserisce la Global Bioenergy Partnership (Gbep): un'iniziativa internazionale istituita per attuare gli impegni assunti dai Leader del G8 nel 2005 e rinnovata nei seguenti Vertici G8/G7 e G20, per favorire lo sviluppo sostenibile delle bioenergie. A dodici anni dalla sua istituzione, e in un momento d’intenso dibattito sulle bioenergie, la Gbep continua a lavorare attivamente per promuovere le bioenergie per lo sviluppo sostenibile, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare ed energetica. La partnership riunisce governi, organizzazioni internazionali e soggetti del settore privato e della società civile in un impegno comune per promuovere le bioenergie per lo sviluppo sostenibile. Obiettivo principale della partnership è fornire ai propri membri un meccanismo per organizzare, coordinare e incrementare i livelli internazionali di ricerca, sviluppo, applicazione e diffusione commerciale relativi alla produzione, conversione ed uso della biomassa ai fini dell’energia, con particolare attenzione verso i paesi in via di sviluppo. La Gbep, inoltre, fornisce un forum per l’implementazione di politiche efficienti attraverso l’identificazione di metodi e strumenti di supporto agli investimenti e attraverso la rimozione di barriere all’attuazione di progetti di sviluppo in cooperazione.
Gli indicatori Gbep della sostenibilità delle bioenergie
Nel Dicembre 2011, la Gbep ha pubblicato il “Rapporto sugli indicatori di sostenibilità delle bioenergie” (Fao, 2011). Frutto del lavoro della Task Force Gbep sulla Sostenibilità), il rapporto contiene 24 indicatori di sostenibilità (Tabella 1) e le rispettive metodologie applicative.
Tabella 1 – Indicatori Gbep della sostenibilità delle bioenergie
Fonte: Fao 2011
Gli indicatori sono stati sviluppati tenendo in considerazione i documenti ed i temi discussi nella comunità internazionale in materia di sviluppo sostenibile, in particolare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), l’Agenda 21 ed il lavoro della Commissione per lo sviluppo sostenibile (Csd). Sono pertanto sviluppati attorno ai tre pilastri dello sviluppo sostenibile: ambientale, sociale ed economico. Nell'ambito del pilastro ambientale, una serie di temi centrali sono stati considerati nella definizione degli indicatori, compresi quelli relativi alle emissioni di gas serra, la capacità produttiva della terra e degli ecosistemi, la qualità dell'acqua e dell'aria, la biodiversità, e il cambiamento di uso del suolo. Allo stesso modo, essi sono collegati all'impatto sociale di accesso ai servizi energetici moderni, in particolare salute, sicurezza alimentare, e sviluppo rurale e sociale. Infine, gli indicatori Gbep incorporano anche i temi economici della sostenibilità, compresi quelli che coprono i concetti di sviluppo economico, la sicurezza energetica, la disponibilità delle risorse e l’efficienza del loro utilizzo, lo sviluppo delle infrastrutture e l'accesso alla tecnologia.
Lo scopo degli indicatori Gbep è quello di guidare la valutazione e il monitoraggio della sostenibilità delle bioenergie a livello nazionale, informando i responsabili delle politiche sugli aspetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica del settore delle bioenergie nel loro paese al fine di guidarli verso politiche che promuovano lo sviluppo sostenibile1. Gli indicatori Gbep sono stati applicati in modo pilota in diversi paesi e continenti (tra cui Colombia, Germania, Ghana, Giappone, Indonesia e Olanda); ciò, ha consentito di valutarne la praticità, migliorarne l’efficacia e permeare il processo decisionale relativo alle politiche bioenergetiche dei paesi in cui sono applicati. Sono attualmente in corso di applicazione in numerose realtà nazionali2 (Figura 1). Dal 2015, alla luce delle lezioni apprese raccolte, la Task Force Gbep sula Sostenibilità sta lavorato allo sviluppo di una guida all'implementazione degli indicatori di sostenibilità Gbep per la bioenergia al fine di facilitarne l’adozione.
Figura 1 – Mappa dei paesi in cui gli indicatori Gbep sono stati implementati o sono in corso di implementazione
Fonte: Gbep/Fao, 2018
Gli indicatori Gbep della sostenibilità delle bioenergie applicati in Paraguay e Vietnam
La Fao, che è tra i membri fondatori della Global Bioenergy Partnership, ha recentemente terminato un progetto di implementazione degli indicatori Gbep di sostenibilità in Paraguay (Fao, 2018 a) e Vietnam (Fao, 2018 b)3.
L'obiettivo generale del progetto era rafforzare la capacità del Paraguay e del Vietnam di monitorare gli impatti ambientali, sociali ed economici della produzione di bioenergia, attraverso l'implementazione degli indicatori di sostenibilità della Gbep con il relativo supporto tecnico Fao. Inoltre, il progetto mirava a informare e supportare politiche nazionali sulla sostenibilità delle bioenergie efficaci.
Il progetto si è concentrato su due filiere bioenergetiche prioritari in ciascun paese attraverso un approccio partecipativo e trasversale che ha coinvolto sia il settore pubblico che quello privato, riuniti in un gruppo di lavoro multilaterale (Multi-Stakeholder Working Group - Mswg). Le filiere identificate sono: la biomassa forestale per usi energetici (sia a livello domestico che industriale) e l'etanolo da mais e da canna da zucchero in Paraguay; il biogas (a livello domestico, agricolo e industriale) e l’etanolo da manioca in Vietnam. Le attività del progetto sono state implementate insieme a vari istituti di ricerca nazionali competenti in ciascun paese target, i quali hanno ricevuto continuo supporto, orientamento tecnico e assistenza dagli esperti della Fao.
Il progetto ha contribuito a gettare le basi per la costituzione di una piattaforma nazionale per il monitoraggio a lungo termine della sostenibilità delle bioenergie, sia in Paraguay che in Vietnam. Ha consentito, pertanto, di valutare il contributo reso dalle moderne bioenergie alla mitigazione dei cambiamenti climatici e allo sviluppo sostenibile e quindi all'attuazione dei Contributi stabiliti a livello nazionale (Nationally Determined Contributions - NDCs) e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs). Inoltre, monitorando la sostenibilità della produzione e dell‘utilizzo delle moderne bioenergie, sono state ottenute importanti indicazioni sull'efficacia delle politiche di sostegno alla bioenergia e sul raggiungimento degli obiettivi correlati (ad esempio riduzione delle emissioni di gas serra, maggiore varietà dell’energia e accesso ad essa, ecc.), oltre all'identificazione di eventuali effetti indesiderati che tali politiche potrebbero avere. I risultati del monitoraggio potrebbero quindi essere utilizzati per effettuare eventuali revisioni ed adeguamenti di queste politiche nazionali.
Attraverso il gruppo di lavoro multilaterale Mswg, in entrambi i paesi, il progetto ha promosso il coordinamento interministeriale e incoraggiato un dialogo costruttivo tra i decisori politici, il settore privato, la società civile e il mondo accademico. Ha sensibilizzato ciascuna di queste parti interessate sui principali temi di sostenibilità associati alle filiere bioenergetiche selezionate e sull'importanza di monitorare gli impatti della produzione e dell’utilizzo delle bioenergie nel tempo. Tale monitoraggio periodico migliorerebbe la conoscenza e la comprensione di questo settore e, più in generale, del modo in cui potrebbe essere valutato il contributo dei settori agricolo ed energetico allo sviluppo nazionale sostenibile.
La misurazione degli indicatori Gbep in Paraguay e Vietnam ha inoltre promosso lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche all’interno del gruppo di lavoro multilaterale nazionale e anche a livello regionale. Per quanto riguarda quest'ultimo, sono stati organizzati workshop regionali sia in Paraguay (per la regione America Latina) che in Vietnam (per la regione Asia e Pacifico), portando a proficue discussioni tra i responsabili politici di diversi paesi in ciascuna regione e aprendo la strada a possibili opportunità di cooperazione future.
Inoltre, il progetto ha rafforzato le capacità degli istituti di ricerca nazionali di presentare nuove proposte di progetto ai potenziali donatori sulla base dell'esperienza acquisita con la misurazione degli indicatori Gbep. In particolare, l'Universidad Católica Nuestra Señora de la Asunción (Uca), che ha condotto la misurazione degli indicatori economici in Paraguay, ha istituito un nuovo corso universitario sulla sostenibilità delle bioenergie grazie all’esperienza acquisita durante questo progetto e ha iniziato autonomamente l'implementazione degli indicatori Gbep sulla filiera del biodiesel in Paraguay.
Oltre a sviluppare le capacità nazionali e a contribuire a una piattaforma nazionale per il monitoraggio a lungo termine della sostenibilità delle bioenergie in questi paesi, il progetto ha anche prodotto importanti risultati sullo stato attuale dei settori relativi alla bioenergia e ha formulato raccomandazioni tecniche e istituzionali. Ad esempio, a livello tecnico, il progetto ha sottolineato che al fine di migliorare la sostenibilità e la competitività dell'etanolo da mais e da canna da zucchero in Paraguay e consentire un'espansione della produzione di etanolo senza ulteriori pressioni sull'utilizzo del suolo, è necessaria un'intensificazione sostenibile della coltivazione delle materie prime, specialmente per la canna da zucchero e su piccola scala. Ciò può essere ottenuto attraverso l'adozione di varietà più produttive e di pratiche di gestione, input e tecnologie migliori, le quali dovrebbero essere promosse attraverso politiche e incentivi adeguati. Tra le altre opzioni, dovrebbe essere esplorata la possibilità di utilizzare l'irrigazione durante i periodi di siccità, dando priorità a tecnologie di precisione altamente efficienti che riducono al minimo il rischio di lisciviazione e deflusso dei nutrienti.
In Vietnam è stato osservato che il biogas può essere un’alternativa efficace per sostituire i combustibili fossili e altri biocarburanti meno efficienti e sostenibili. Tuttavia, il costo della costruzione di digestori anaerobici (AD) è ancora elevato e il periodo di ammortamento è lungo. Per questo motivo, il settore del biogas necessita ancora di supporto politico in Vietnam. A livello domestico si potrebbero istituire piani di micro-finanziamento per supportare l'installazione di digestori anaerobici.
Per la filiera dell'etanolo da manioca in Vietnam, è importante evidenziare due problemi che meritano un'attenzione particolare per il monitoraggio futuro:
- L'impatto della coltivazione e della raccolta della manioca sull'erosione del suolo (indicatore 2). Il mandato E5 può innescare un'espansione della produzione di manioca su terreni in pendenza, dove il rischio di erosione è elevato. Pertanto, si dovrebbero identificare e promuovere pratiche agricole sostenibili per queste regioni.
- L'impatto della miscelazione dell’etanolo sul consumo di benzina: questo potrebbe influire sulle entrate e sul budget del governo, alla luce dell'importante contributo al bilancio nazionale derivato da imposte e tasse sui carburanti.
Infine, l'implementazione degli Indicatori di sostenibilità Gbep per la bioenergia nei due paesi target ha fornito utili lezioni su come migliorare la praticità degli indicatori, modificando le metodologie originali per adattarsi a diversi contesti e percorsi. Ad esempio, i diversi approcci utilizzati nella valutazione della sostenibilità della produzione di etanolo in Paraguay e Vietnam evidenziano la specificità di questo percorso in diversi contesti socio-economici e ambientali. Le lezioni apprese sull'adattamento delle metodologie saranno incorporate nella Guida all'implementazione in corso de definizione nell'ambito della Task Force Gbep sulla sostenibilità, al fine di accompagnare gli indicatori di sostenibilità per la bioenergia.
Considerazioni conclusive
Alla luce di un contesto internazionale dove è riconosciuto alle bioenergie un ruolo fondamentale per lo sviluppo sostenibile, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare ed energetica, il tema della sostenibilità del settore delle bioenergie è essenziale e centrale. Esso è anche un tema di grande complessità poiché implica aspetti di tipo ambientale, economico e sociale che vanno tenuti presenti ed affrontati simultaneamente in una visione olistica che coinvolga tutti gli attori interessati, dai funzionari pubblici agli esperti tecnici, dagli agricoltori ai produttori, dai politici alla società civile. La Gbep fin dall’inizio ha cercato di agire come luogo di incontro e confronto, favorendo quindi il dialogo tra le diverse realtà coinvolte per affrontare la sfida della sostenibilità delle bioenergie in tutti i suoi aspetti. L’accordo raggiunto nell’identificazione e nella successiva pubblicazione ed implementazione degli indicatori di sostenibilità nei vari paesi, ha dimostrato che questi sforzi sono stati ben riposti, e che la Partnership può e deve continuare a giocare un ruolo centrale nell’affrontare questi temi a livello globale.
Riferimenti bibliografici
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Fao (2011), The Global Bioenergy Partnership Sustainability Indicators for Bioenergy – First Edition, Roma, [pdf]
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Fao (2018 a), Sostenibilidad de la biomasa forestal para energía y del etanol de maíz y caña de azúcar en Paraguay. Resultados y recomendaciones de la implementación de los indicadores de la Asociación Global de Bioenergía, Roma, [link]
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Fao (2018 b), Sustainability of biogas and cassava-based ethanol value chains in Viet Nam. Results and recommendations from the implementation of the Global Bioenergy Partnership indicators, Roma, [link]
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Iea (2017), Technology Roadmap: Delivering Sustainable Bioenergy, Parigi
Siti di riferimento
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Global Bioenergy Partnership: www.globalbioenergy.org
-
Food and Agriculture Organization of the United Nations: www.fao.org
-
International Energy Agency (Iea): www.iea.org
- 1. La lista completa degli indicatori insieme al rapporto completo è scaricabile dal sito Gbep: [link].
- 2. In Italia si sta concludendo l’implementazione degli indicatori Gbep al comparto del biogas. E’ in fase di pubblicazione un lavoro svolto dal Crea, Centro di Politiche e Bioeconomia, in collaborazione col Cib (Consorzio Italiano Biogas), nell’ambito delle attività di supporto al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaaf) sui temi delle politiche agroenergetiche.
- 3. Progetto reso possibile dal generoso supporto finanziario dell'International Climate Initiative (Iki) del Ministero federale tedesco per l'ambiente.