Questo articolo è la riduzione in italiano dell'articolo "The contribution of different off-farm income sources and government payments to regional income inequality among farm households in Italy" pubblicato sull'ultimo numero di Bio-based and Applied Economics (Bae)
Introduzione
Il sostegno e la redistribuzione dei redditi agricoli sono ancora degli obiettivi centrali delle politiche agricole (Gardner, 1992). Tuttavia, dato il crescente peso occupato dai redditi extra-agricoli (non derivanti dalle attività agricole svolte nelle aziende) nella formazione dei redditi delle famiglie agricole, appare importante focalizzare l’attenzione sull’intero reddito delle famiglie agricole e non solo sul reddito agricolo.
L’analisi svolta analizza la concentrazione dei redditi tra le famiglie agricole italiane utilizzando l’intero campione delle aziende individuali della Rica rilevate nel 2011. L’analisi è basata sul calcolo dei coefficienti di Gini1 e sulla sua decomposizione per fonti di reddito. Essa è finalizzata a valutare il livello di concentrazione dei redditi delle famiglie agricole e dei redditi agricoli, nonché a valutare il ruolo che le varie fonti di reddito (tra cui i pagamenti diretti Pac) giocano nell’incrementare o ridurre la concentrazione dei redditi. I risultati forniscono elementi per discutere del ruolo delle politiche dei pagamenti diretti, delle politiche regionali e di sviluppo rurale, nonché delle pensioni.
Materiali e metodi
Le aziende individuali (che escludono forme societarie) appartenenti al campione Rica nel 2011 sono 9.722 e, sulla base dei pesi statistici assegnati a ciascuna di esse, rappresentano circa 728.440 famiglie agricole italiane.
Il Reddito delle Famiglie agricole (RF) consiste di due componenti: il Reddito Agricolo (RA) e il reddito extra-agricolo (Rea). Il database Rica fornisce dati sulla importanza relativa dei Rea derivanti dalle seguenti cinque fonti di reddito: lavoro dipendente, lavoro indipendente, pensioni, redditi da capitali e un gruppo di altri redditi derivanti da altre fonti (Severini et al., 2014a). Al fine di isolare il ruolo dei pagamenti diretti Pac, il reddito agricolo è stato suddiviso in: Reddito di Mercato (RM) e Pagamenti Diretti (PD).
La scomposizione del coefficiente di Gini (G) è stata svolta con l’approccio di Pyatt et al. (1980) usando i pesi aziendali:
Ciascuna componente di reddito influenza la concentrazione dei RF (G) in funzione della frazione che essa occupa (Sk), di quanto essa è concentrata nel campione (Gk), del livello della correlazione esistente tra i livelli di questa fonte di reddito e l’ordine delle osservazioni basato sul reddito totale (Rk) (Stark et al., 1986). Inoltre sono stati calcolati altri indicatori tra cui: a) il contributo proporzionale all’ineguaglianza della k-esima fonte di reddito (Pk), dove la somma di questi indicatori per tutte le fonti di reddito è pari ad uno (Pyatt et al., 1980; Lerman e Yitzhaki, 1985); b) l’elasticità che misura l’impatto di un incremento relativo unitario della k-esima fonte di reddito sulla concentrazione del reddito totale (livello del coefficiente di Gini) (Severini e Tantari, 2014b).
Risultati dell’analisi empirica
La concentrazione dei redditi complessivi delle famiglie agricole (RF) non è elevata (0,531) anche se superiore a quella rilevata sull’intero insieme delle famiglie italiane (circa 0,35) (Banca d’Italia, 2014). Al contrario, la concentrazione dei redditi complessivi delle famiglie agricole è nettamente inferiore a quella dei soli redditi agricoli (RA) (0,714) (Tabella 1). Ciò evidenzia il fatto che i Rea, così come del resto anche i pagamenti diretti Pac, riducono la concentrazione dei RF. Il ruolo dei redditi extra-agricoli è fondamentale anche perché, nel campione analizzato, i Rea generano il 41,3% dei RF complessivi (Tabella 1). Al contrario, i RM sono molto concentrati e sono responsabili di buona parte della elevata concentrazione dei redditi agricoli.
Tabella 1 - Scomposizione di Gini del reddito familiare e del reddito agricolo. Totale aziende individuali Rica. Anno 2011
Nota: RF=RM+PD+Rea; RA=RM+PD
Fonte: nostre elaborazioni su Rica 2011
La decomposizione dei Rea nelle cinque fonti di reddito consente di valutare il contributo di ciascuna di esse sulla concentrazione dei RF. Nelle aziende considerate, le pensioni generano la quota maggiore dei Rea seguite a breve distanza dai redditi da lavoro dipendente. Al contrario, le altre fonti di reddito generano quote ridotte del RF.
Tabella 2 - Contributo delle diverse fonti di Rea all'ineguaglianza del reddito familiare. Totale aziende individuali Rica. Anno 2011
Fonte: nostre elaborazioni su Rica 2011
Le pensioni sono l’unica componente dei Rea in grado di ridurre in modo non trascurabile i livelli di concentrazione dei RF mostrando un valore di elasticità negativa (Tabella 2). Ciò dipende non solo dal peso occupato da questa fonte di reddito, ma anche dal fatto che essa è la meno concentrata ed è caratterizzata dal più basso livello di “correlazione di Gini”. Questo determina il fatto che un aumento di questa componente di reddito potrebbe generare una riduzione della concentrazione dei RF (Tabella 2).
Conclusioni
Il principale risultato di questa analisi è che la concentrazione dei redditi delle famiglie agricole non è molto elevato, anche se superiore a quello dell’insieme delle famiglie italiane. Al contrario, il livello di concentrazione dei redditi agricoli è molto elevato nonostante il ruolo svolto dai pagamenti diretti nel contenere questa concentrazione.
Questi risultati stimolano alcune considerazioni politiche visto che gli interventi realizzati a sostegno delle aziende agricole e delle aree rurale sono anche giustificati da finalità legate al livello e alla redistribuzione dei redditi. Una prima considerazione è che, se l’obiettivo è quello di agire sul benessere delle famiglie agricole, non appare corretto concentrare l’attenzione solo sui redditi agricoli. Questo sia perché una consistente parte dei redditi delle famiglie agricole deriva oggi da redditi non agricoli, sia perché questi ultimi riducono sensibilmente i problemi redistributivi che sono invece molto rilevanti se si prende a riferimento la sola componente agricola.
Una seconda considerazione è collegata alla questione della necessità di un intervento finalizzato alla redistribuzione dei redditi delle famiglie agricole. L’analisi ha infatti mostrato che la concentrazione dei redditi delle famiglie agricole non è molto elevata anche se superiore a quella del complesso delle famiglie italiane.
Qualora la risposta a questa domanda sia positiva, un ulteriore aspetto da considerare è con quale politica intervenire. L’analisi ha confermato che i pagamenti diretti Pac riducono la concentrazione dei redditi agricoli e, quindi, anche dei redditi complessivi delle famiglie agricole. Tuttavia è importante considerare che le future evoluzioni della Pac, in termini di riduzione dei livelli dei PD e di riduzione della platea dei beneficiari attraverso l’applicazione del concetto di “agricoltore attivo”, potrebbero far aumentare la concentrazione dei redditi agricoli.
Rispetto a precedenti lavori, l’analisi svolta ha anche evidenziato il ruolo che in questo ambito svolgono i redditi extra-agricoli. I risultati ottenuti suggeriscono che potrebbe essere utile riflettere sull’ampio insieme di interventi in grado di agire sui livelli e la distribuzione di questi redditi: pensioni, politiche di sviluppo rurale e politiche regionali. L’analisi ha mostrato che le pensioni hanno la capacità di ridurre consistentemente la concentrazione dei redditi delle famiglie agricole. Ciò significa che qualsiasi intervento che riduca il livello delle pensioni ottenute dai membri delle famiglie agricole potrebbe comportare una aumento della concentrazione dei loro redditi. Anche alcune misure di sviluppo rurale e interventi di politica regionale sono in grado di modificare i livelli e la probabilità di accesso ai redditi extra-agricoli di membri delle famiglie agricole. Tuttavia l’analisi ha mostrato che incrementi dei livelli dei redditi ottenibili da queste fonti potrebbero non portare ad alcuna riduzione della concentrazione dei redditi. In particolare, è utile sottolineare che, se si intende perseguire una meno difforme distribuzione dei redditi tra le famiglie agricole, le misure di sviluppo rurale e di sviluppo regionale dovrebbero essere mirate ad espandere il numero di membri delle famiglie agricole che hanno questo tipo di redditi e, soprattutto, di quelli presenti nelle famiglie con maggiori problemi reddituali. Al contrario, interventi mirati solo ad aumentare il livello dei redditi di quelli che già li conseguono non avrebbe effetti apprezzabili sulla distribuzione dei redditi. Questi risultati possono quindi essere presi in considerazione dalle autorità Regionali che stanno attualmente predisponendo i nuovi piani di sviluppo rurale.
Riferimenti bibliografici
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Banca d’Italia (2014), I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012. Supplementi al Bollettino Statistico. Nuova serie, N. 5. Anno XXIV - 27 Gennaio 2014
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El Benni N. and Finger R. (2013), The effect of agricultural policy reforms on income inequality in Swiss agriculture – An analysis for valley, hill and mountain regions. Journal of Policy Modeling 35 (4): 638–651
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European Commission (2010), Farm Accounting Data Network. An A to Z of methodology. Version 04/11/2010. [link] Accessed: February 2012
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Gardner B. L. (1992), Changing economic perspectives on the farm problem. Journal of Economic Literature, XXX(March): 62–101
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Lerman R. J. and Yitzhaki S. (1985), Income inequality effects by income source: A new approach and applications to the U.S. Review of Economics and Statistics 67(Feb.): 151–156
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Pyatt G., Chen C. and Fei J. (1980), The distribution of income by factor components. Quarterly Journal of Economics 95: 451–473
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Severini S., Tantari A., Scardera A., Cesaro L. (2014a), L’uso della Banca dati Rica per l’analisi dei redditi delle famiglie agricole. Agriregionieuropa 36
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Severini S. and Tantari A. (2014b), The contribution of different off-farm income sources and government payments to regional income inequality among farm households in Italy. Bio-based and Applied Economics 3(2):119-135, 2014. Doi: 10.13128/Bae-14477
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Stark O., Taylor J.E. and Yitzhaki S. (1986), Remittances and inequality. The Economic Journal 96 (Sept.): 722-740
- 1. L’indice di concentrazione di Gini è una misura sintetica del grado di disuguaglianza nella distribuzione di una determinata variabile trasferibile quale il reddito. Esso è pari a zero quando tutte le famiglie possiedono lo stesso ammontare di reddito; è invece pari a 1 quando un’unica famiglia possiede l’ammontare totale del reddito prodotto.