Premessa
Con il ciclo di programmazione 2007-2013, l’iniziativa Leader è stata inserita in modo organico nei Programmi di sviluppo rurale (Psr) regionali. Il Reg. (CE) n. 1698/2005 (artt. 61-65) ha previsto infatti la presenza di un Asse specifico Leader (l’Asse 4), che si configura come un Asse metodologico funzionale all’attivazione delle misure Psr tramite il metodo Leader. In particolare l’art. 62 attribuisce ai Gruppi di azione locale (Gal) il compito di elaborare una strategia integrata di sviluppo locale che comprenda una serie di elementi caratterizzanti, elencati all’art. 61 (Zumpano, 2005).
Se da una parte, quindi, si è accresciuta l’importanza dell’approccio Leader nelle politiche di sviluppo rurale rendendolo, da iniziativa comunitaria specifica, un vero e proprio “metodo” per la programmazione e attuazione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali a livello locale, dall’altra, proprio tale impostazione ha evidenziato una serie di elementi di criticità derivanti dalla difficoltà di integrare i principi fondanti della logica bottom-up nel complesso sistema regolativo costituito dalla disciplina delle misure dello sviluppo rurale e dalle relative disposizioni attuative.
Il presente lavoro – frutto delle attività di ricerca svolte dagli autori a supporto della valutazione del Psr Liguria 2007-20131– introduce l’utilizzo della Social network analysis (Sna) come strumento di analisi delle reti relazionali (reti attivate e intensità delle stesse, ruoli di leadership e quelli marginali, natura fiduciaria o meno delle singole relazioni e loro replicabilità nel tempo) poste in essere dai Gal liguri a supporto dell’instaurazione di un processo di sviluppo del partenariato locale costruito sulla base di un’adeguata condivisione delle conoscenze, di una costante promozione delle opportunità offerte dal Programma e, più in generale, della crescita della capacità di governance.
Approccio metodologico per l’analisi delle reti dei Gal
La finalità di questo paragrafo è quello di definire, brevemente e senza pretese di esaustività, i concetti utilizzati nel prosieguo del lavoro.
La Sna è il risultato di un approccio teorico raffinatosi nel tempo (grazie al contributo di numerosi studiosi2 che ha come oggetto la formalizzazione della struttura delle relazioni esistenti tra gli attori componenti una rete. Da un punto di vista dell’applicazione metodologica, la diffusione dell’analisi di rete – che trova spazio in discipline quali la psicologia, la sociologia, la scienza delle informazioni e dello studio delle organizzazioni – è dovuta anche alla effettiva pervasità del concetto di rete in una società come quella attuale, dove i sistemi – e dunque le reti – di comunicazione ricoprono un ruolo sempre più essenziale nella trasformazione della società (Coletti, Stocchiero, 2007).
Oggetto dell’analisi è una rete sociale, struttura composita costituita da due blocchi essenziali di elementi: a) i nodi (quali ad esempio individui, enti, organizzazioni, associazioni, eventi, prodotti, ecc.); b) le relazioni (l’insieme dei collegamenti tra i nodi stessi). La natura intrinseca della Sna pone al centro dell’analisi non i semplici nodi, bensì l’insieme di relazioni che intercorrono tra questi. La Sna, infatti, è costruita a partire dall’assunto che sono proprio le relazioni a determinare il ruolo degli attori all’interno della struttura della rete.
Il data set informativo utilizzato per le analisi è detto relazionale in quanto le informazioni, per loro natura, non sono attribuibili ad una sola unità ma, stante l’esistenza di una relazione, fanno riferimento a coppie di unità. Per condurre in maniera efficace lo studio di una rete sociale, i dati da analizzare devono essere strutturati in forma di matrice, definibile in maniera differente a seconda del tipo di indagine che si desidera realizzare e, parallelamente, della tipologia di dati disponibili.
Attraverso la Sna diventa possibile indagare la struttura delle relazioni in termini di risorse immateriali e/o materiali distribuite tra gli individui. Lo strumento, quindi, si può configurare quale metodologia di analisi strategica nella valutazione di programmi complessi (come il Psr Liguria) e, in particolare, dell’approccio Leader, che trova forza e fondamento proprio in una costante e fruttuosa collaborazione tra gli attori del territorio. Attraverso lo studio dei legami costruiti tra gli attori e l’analisi delle loro caratteristiche in termini di numero, forma e intensità diventa possibile cogliere il valore aggiunto offerto dal Programma, osservare le direttrici dei processi di diffusione e condivisione delle informazioni e, più in generale, determinare la consistenza e la validità del capitale sociale afferente alla rete in analisi. Occorre precisare, tuttavia, come l’approccio seguito dagli autori per la realizzazione dell’analisi della rete sociale costruita dai Gal liguri sia stato quello di individuare un blocco ristretto di attori-chiave nell’attivazione delle connessioni con i Gal. A questo insieme di attori appartengono imprese o associazioni di categoria non considerate singolarmente, ma raggruppate in macro-soggetti specifici per settore (le imprese/associazioni del settore agricoltura, industria, commercio, ecc.). La perdita di dettaglio nella struttura di rete, frutto di tale impostazione operativa, è estremamente limitata e non va ad inficiare la qualità dell’analisi, considerato che la raccolta di informazioni sui legami tra i Gal e le singole imprese/associazioni non rappresenta un requisito necessario per una corretta mappatura delle reti di relazioni, in quanto le informazioni di interesse ai fini dell’indagine sono da ricercare nella presenza o meno di legami con il mondo dell’associazionismo o delle imprese considerate nel loro insieme.
La capacità dei Gal di fare rete
La valutazione dell’Asse 4 considera l’applicazione del metodo Leader quale espressione concreta del ruolo assunto dal capitale sociale3, accanto a quello fisico e umano. La filosofia innovativa del Leader si concretizza, infatti, nella partnership territoriale e nell’approccio bottom-up, endogeno e integrato. L’attrazione del partenariato risiede nel suo potenziale: la creazione di una complessa rete di relazioni diffusa sul territorio attraverso la quale gli attori locali, soggetti pubblici e privati, parti economiche e sociali, riuniscono le risorse possedute (umane, finanziarie, relazionali) al fine di raggiungere l’obiettivo comune di rinascita del territorio rurale.
Principale obiettivo dell’approccio Leader è infatti quello di migliorare la governance del territorio, sviluppando la collaborazione, la programmazione e la partecipazione degli attori locali. Analizzare la capacità dei Gal e, in generale, del Leader, di offrire un contributo concreto alle dinamiche di sviluppo locale, rappresenta un esercizio complesso alla base del quale occorre un’attenta valutazione di più elementi: in primis, lo scenario programmatico nel quale i Gal sono chiamati ad operare e gli strumenti di cui essi dispongono per attuare le Strategie di sviluppo locale (Ssl), in secondo luogo la loro capacità di “fare rete”, dotandosi di un capitale sociale adeguato (all’interno del Gal) e di un solido network relazionale a livello macro-sociale (all’esterno).
Obiettivo dell’analisi è stato, pertanto, quello di descrivere la relazione esistente tra sostegno attivato dalle politiche pubbliche di sviluppo rurale e formazione del capitale sociale. L’applicazione del metodo Leader a livello territoriale dovrebbe, infatti, «contribuire alla creazione di partenariati locali (i Gal) stabili, in grado di favorire la crescita di competenze diffuse e la creazione di relazioni tra soggetti, mettendo in atto un processo culturale “capacitante”, coinvolgendo gli attori locali su nuove prospettive, motivandoli a investire, acquisire competenze e creare soluzioni innovative per perseguire i propri obiettivi (Di Napoli, D’Oronzio, Verrascina, 2011)».
Le principali strutture relazionali nell’attuazione delle strategie di sviluppo locale
Al fine di determinare la capacità dei Gal di coinvolgere il partenariato territoriale nell’implementazione delle Ssl e di promuovere sinergie con gli altri gruppi a favore dell’integrazione degli interventi e della sostenibilità degli stessi, il primo set di strutture relazionali analizzate è inerente alle collaborazioni intraprese con altri soggetti, nel periodo 2009-2011, per la realizzazione delle attività di animazione. Le occasioni di incontro (e loro numerosità) finalizzate in tal senso sono state categorizzate nelle seguenti tipologie: eventi organizzati per presentare i bandi; sportelli informativi territoriali creati; forum territoriali promossi; partecipazione del Gal ad eventi a carattere locale/regionale/nazionale; diffusione su media (passaggi su stampa, radio, tv, ecc.); brochure informative; altro (ricomprende le eventuali attività di animazione non formalizzate).
Il reticolo delle relazioni è riassunto nella figura 14, attraverso la quale viene anche restituita l’informazione relativa alla centralità dei soggetti coinvolti, espressa in base alla dimensione dei nodi: maggiore è la dimensione del nodo, maggiore è il livello di centralità degli stessi e, pertanto, maggiore è il numero di legami realizzati con gli altri attori.
Figura 1 - La struttura della rete di collaborazioni tra Gal e altri soggetti per le attività di animazione (2009-2011)
Note: le frecce di colore verde indicano le relazioni non direttamente indicate dai Gal, ma individuate con il supporto dell’AdG del Psr Liguria.
L’assenza dalla figura dei due Gal Strade della Cucina Bianca e Valli del Tigullio dipende dalla mancanza di informazioni fornite dagli stessi.
Fonte: ns. elaborazioni su dati Ecosfera Vic - Consel
Le relazioni tra Gal e altri soggetti costruite nel periodo di riferimento risultano piuttosto limitate nel numero e nella complessità (gli attori più attivi sono risultati il Gal Appennino Genovese ed il Gal Riviera dei Fiori che hanno attivato collaborazioni con un numero distinto di categorie di soggetti pari o superiore a cinque). Tra i soggetti con cui i Gal hanno costruito più relazioni emergono, in particolare, l’insieme delle imprese e delle associazioni di categoria del settore agricolo, con cui tutti i Gal hanno collaborato almeno una volta nella rete in esame; seguono l’AdG del Psr Liguria (12 collaborazioni) e i consorzi (10 collaborazioni). Non si registra, invece, alcuna connessione tra Gal. Dall’elaborazione dei primi risultati emerge, pertanto, come i Gal, nella realizzazione delle attività di animazione, abbiano, almeno in parte, coinvolto il partenariato locale, preferendo, invece, agire da soli rispetto agli altri Gal, ponendo ognuno la massima attenzione sul proprio territorio di riferimento, piuttosto che tentare – anche solo parzialmente – la strada dell’azione sinergica nella comunicazione. Preme fare osservare come la valutazione circa la capacità delle attività di rete di migliorare il processo di attuazione delle Ssl è stata fornita dai Gal attraverso l’espressione di un giudizio di valore (ottimo, buono, sufficiente, mediocre, insufficiente) relativamente alle attività effettivamente intraprese e i risultati ottenuti nel processo di attuazione delle Ssl.
Dall’osservazione dei dati, emerge un generale effetto positivo generato dalle attività di rete. Rispetto agli indicatori proposti, infatti, sembrerebbe che i Gal siano stati in grado di promuovere la creazione di reti tra operatori locali e che l’attività di rete abbia permesso di acquisire e trasferire buone prassi sul territorio. Non mancano, inoltre, segnalazioni positive in merito all’incontro con nuovi partner progettuali e al miglior utilizzo di canali di promozione territoriale. Rispetto al numero di relazioni messe in atto per le attività di animazione, la struttura reticolare (Figura 2) – ricostruita in base alla partecipazione di Gal e soggetti del partenariato ad una serie di occasioni di incontro (consigli di amministrazione, assemblee dei soci, incontri ad hoc su specifici temi5– risulta più complessa della precedente, con un maggior numero di Gal attivi e più soggetti coinvolti nelle relazioni.
Figura 2 - La struttura della rete di relazioni tra Gal e soggetti del partenariato (2009-2011)
Note: nella rete di relazioni indicate dal Gal della Provincia di La Spezia con gli altri soggetti del partenariato non compare la Provincia. È ipotizzabile che il Gal abbia dato per scontato la presenza di tale soggetto in quanto capofila del Gal stesso.
Fonte: ns. elaborazioni su dati Ecosfera Vic - Consel
L’indicatore di centralità basata sul grado, ovvero il numero di attori a cui ogni nodo risulta collegato, è integrato nella figura nelle dimensioni dei nodi stessi (ad una maggiore dimensione del nodo corrisponde un maggiore valore della centralità). L’attore che risulta essere più centrale nella rete delle relazioni attivate è il Gal Appennino Genovese, seguito dal Gal Valli del Genovesato e dal Gal Riviera dei Fiori, mentre tra i soggetti che più di altri hanno partecipato alle diverse occasioni di incontro, e con cui i Gal hanno intessuto delle relazioni di scambio collaborative, vengono indicate le imprese e le associazioni del mondo agricolo (che registrano almeno una relazione con tutti e sette i Gal), gli Enti Parco, le Province, le Comunità montane e, in misura minore ma comunque superiore alla media del numero di relazione attivate, le imprese/associazioni del mondo dell’artigianato e del commercio.
Dall’analisi del numero di incontri (Figura 3) che i Gal hanno avuto con ciascuno dei soggetti indicati sembrerebbe, quindi, che le occasioni di incontro all’interno del partenariato finalizzate all’attuazione delle Ssl rappresentino una modalità più efficiente, rispetto alla realizzazione delle azioni di animazione, per favorire la costruzione di reti e alimentare la crescita del capitale sociale a livello locale.
Figura 3 - Numero di incontri dei Gal con i soggetti del partenariato (2009-2011, valori assoluti)
Fonte: ns. elaborazioni su dati Ecosfera Vic - Consel
Con riferimento alle strutture relazionali poste in essere dai Gal con i soggetti esterni al partenariato, è stato indagato, per ciascun possibile attore, il numero di incontri tenuti nel triennio di riferimento, specificando se si tratti di incontri nati su richiesta (impulso) del Gal ovvero degli altri soggetti coinvolti. Con riferimento a questi ultimi, si segnala la costante e attiva presenza dei potenziali beneficiari6 del Programma, sia pubblici che privati. La struttura reticolare risulta costruita, pertanto, attorno a questi attori e, in misura sensibilmente inferiore, attorno all’AdG del Psr Liguria (Figura 4).
Figura 4 - La struttura della rete di relazioni tra Gal e soggetti esterni al partenariato realizzati su impulso degli altri soggetti diversi dai Gal (2009-2011)
Note: le frecce di colore verde indicano le relazioni non direttamente indicate dai Gal, ma individuate con il supporto dell’AdG del Psr Liguria.
L’assenza del Gal Strade della Cucina Bianca e Gal Provincia di La Spezia dipende dalla mancata risposta ad alcune domande del questionario
Fonte: ns. elaborazioni su dati Ecosfera Vic - Consel
Per quanto riguarda la numerosità degli incontri nati su impulso degli altri soggetti, i beneficiari – pubblici e privati – hanno dato vita, complessivamente, ad oltre l’81% degli incontri proposti (218 incontri su 269), con una maggiore intensità negli anni 2009 e 2010, ovvero in prossimità della pubblicazione dei bandi. Tale dato sembrerebbe rivelare, in particolare, l’opportunità offerta dall’approccio Leader in merito allo sviluppo del potenziale endogeno nei territori rurali regionali, soprattutto in relazione al processo sinergico attivato tra soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. In tal senso è possibile ipotizzare, pertanto, non solo l’importanza del Gal nell’ambito dei processi di sviluppo territoriale – che trova conferma nell’analisi dei dati raccolti – ma anche la forte partecipazione del territorio nell’implementazione delle Ssl, viste come un’opportunità di espressione e confronto sui temi collegati alle esigenze locali.
I limiti dell’analisi
Uno studio completo e rappresentativo della struttura e delle caratteristiche di una rete sociale necessita che le informazioni a disposizione presentino un elevato grado di omogeneità per ognuno degli attori che costituiscono il sistema relazionale oggetto di studio. Tuttavia, l’effetto di alcuni fattori esogeni quali, ad esempio, la distribuzione delle informazioni in un arco temporale piuttosto lungo, l’impossibilità di ottenere un data set completo per ognuno degli attori appartenenti alla rete osservata, così come i limiti legati all’eccessiva complessità delle operazioni di raccolta e/o di analisi delle informazioni, può determinare uno scostamento dalla situazione di ottimo operativo. Il principale limite operativo individuato nel corso delle analisi riguarda senz’altro la mancanza di informazioni sulle relazioni fornite da soggetti diversi dai Gal: l’analisi sviluppata, infatti, riflette nella sua interezza il punto di vista dei Gal liguri, i quali rappresentano gli unici attori partecipanti all’indagine e, pertanto, gli unici soggetti che apportano un corredo informativo utile alla costruzione delle strutture di rete. L’ascolto degli altri soggetti (diversi dai Gal) garantirebbe un più ampio ventaglio di informazioni utili per la formulazione dei giudizi valutativi, ma necessiterebbe, al contempo, di tempi più lunghi e processi di raccolta dati differenti. Con la collaborazione degli uffici regionali preposti all’attuazione del Programma si è riusciti, tuttavia, ad integrare una serie di informazioni mancanti, che vedono l’AdG del Psr Liguria direttamente coinvolta nelle strutture relazionali intessute dai Gal7. L’approccio così seguito, pertanto, risponde pienamente alle necessità di approfondimento sulle reti sociali dei Gal, e la rappresentatività della struttura di rete mappata è mantenuta nella sua integrità.
Un ulteriore limite operativo è conseguenza del processo di riorganizzazione dei Gal verificatosi nel corso del 2011. A seguito dello scioglimento delle Comunità montane8, infatti, si sono venuti a creare nuovi Gal, frutto della fusione di due strutture preesistenti (è il caso del Gal della Provincia di La Spezia, nato dall’unione dei Gal Val di Vara e Riviera Spezzina) o dell’inclusione di un Gal all’interno di un altro (come accaduto al Gal Le Vie dei Sapori e dei Colori inglobato dal Gal Riviera dei Fiori). Tali variazioni hanno portato alla riorganizzazione dei meccanismi di gestione e della composizione delle segreterie tecniche, causando, in alcuni casi, l’impossibilità per queste ultime di fornire le informazioni richieste, non potendo ricostruire l’insieme delle attività realizzate negli anni precedenti.
Riferimenti bibliografici
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Zumpano C. (2005), Il metodo Leader nella futura programmazione. Le principali questioni da affrontare, in Rivista dello sviluppo rurale, n. 1, Roma
- 1. Gli autori ringraziano l’Autorità di Gestione del Psr Liguria 2007-2013 per la concessione dei dati delle indagini dirette e gli utili suggerimenti forniti, e i Gal regionali per la collaborazione prestata nel corso delle attività di valutazione.
- 2. L’impianto teorico e metodologico della Sna affonda le proprie radici negli studi di psicologia sociale sviluppati agli inizi del 1900 da un gruppo di ricercatori (tra gli altri, F. Heider, K. Lewin e J. Levi Moreno) attivi nel campo della cosiddetta “Psicologia della Gestalt”, un filone di pensiero che aveva nello studio delle interazioni di un insieme di individui il proprio focus. Particolarmente importante fu la formalizzazione di un metodo per la visualizzazione delle relazioni tra attori definito “Sociogramma”, ispirato negli elementi caratterizzanti alla “Teoria dei Grafi”. Negli anni trenta, un secondo gruppo di ricercatori attivi presso l’Università di Harvard (W. Lloyd Warner ed E. Mayo) contribuì allo sviluppo della Sna attraverso lo studio della struttura di sottogruppi presenti all’interno delle reti, arrivando alla definizione di concetti caratteristici nello studio dei network come, ad esempio, cliques e blocchi. Il percorso verso la standardizzazione delle tecniche e la formalizzazione delle basi teoriche della Sna, trovò, infine, compimento negli anni ‘70 grazie al lavoro realizzato dal team di studiosi di Harrison White presso l’Università di Harvard.
- 3. Esistono tre tipi di risorse relazionali: capitale fisico (consiste in beni strumentali tangibili, monetari o materiali), capitale umano (attiene alle capacità o abilità della singola persona, al suo bagaglio culturale, alle esperienze professionali accumulate) e capitale sociale. Quest’ultimo è rappresentato dall’insieme delle relazioni sociali aventi una certa persistenza nel tempo e che gli individui in parte possiedono ascrittivamente (relazioni di parentela o ceto) e in parte instaurano nel corso della loro vita. In aggiunta, è possibile distinguere sei differenti dimensioni di capitale sociale: cognitivo (riguarda i significati condivisi e i comuni intendimenti tra individui o gruppi sociali), strutturale (si sostanzia nella definizione di ruoli stabiliti e di relazioni di rete sostenute da regole e procedure riconosciute), relazionale (riguarda la natura delle connessioni tra individui e gruppi e si caratterizza nella fiducia riposta negli altri, nella cooperazione e nell’identificazione del ruolo che un individuo o un gruppo ha all’interno di un network), bonding (si riferisce alle interazioni sociali nell’ambito di un gruppo omogeneo e caratterizzato da relazioni di tipo orizzontale), bridging (riguarda le relazioni che mettono in collegamento gruppi eterogenei con differenti background) e linking (si riferisce alle relazioni tra individui e gruppi appartenenti a differenti strati sociali e posto in una relazione gerarchica o di potere, o di status sociale, o di ricchezza).
Occorre evidenziare come l’idea che le relazioni sociali, i network, le norme e i valori influiscano sul funzionamento e sullo sviluppo delle società, è stata per lungo tempo presente nella letteratura economica, sociologica e delle scienze politiche, ma è solamente in tempi recenti che l’idea dell’importanza del capitale sociale è stata arricchita da nuovi contributi di autori che hanno cominciato a definirne scientificamente i contenuti, a misurarlo e a identificare aspetti normativi derivanti dalle analisi scientifiche e dalle ricerche (Acciani et al. 2009). - 4. I risultati dell’applicazione della Sna, vengono schematizzati attraverso delle rappresentazioni grafiche delle strutture relazionali nelle quali ogni attore è indicato attraverso un simbolo (nodo) – i simboli variano a seconda del tipo di attore considerato – e ogni relazione tra i soggetti è evidenziata da un segmento che collega i due attori. Per quanto riguarda i Gal, il simbolo utilizzato per rappresentarli è un cerchio di colore blu, mentre per gli altri attori della rete si è fatto uso di un triangolo (per l’AdG del Psr Liguria, la Task Force Leader della Rete Rurale Nazionale e la Postazione Regionale della Rete Rurale Nazionale) o di un quadrato (per i rimanenti soggetti) di colore rosso. Per ciò che concerne le relazioni, la presenza di una freccia ad un capo della linea che collega due Gal sta ad indicare la “direzione” della relazione, fornendo pertanto l’indicazione di quale tra i due Gal interessati dal legame abbia effettivamente segnalato la relazione. Un legame che presenta una freccia ai due capi dello stesso sta ad indicare che entrambi gli attori hanno segnalato l’attivazione di una collaborazione tra loro; in questo caso, la relazione è definita “reciproca”. Lo spessore del tratto che collega due attori è proporzionale all’intensità del collegamento segnalata dal rispondente: ad una linea più spessa corrisponde un rapporto costruito su un maggior numero di collaborazioni rispetto ad un collegamento più sottile, indice di una collaborazione meno intensa.
- 5. In tale caso è stato chiesto ai Gal di specificare il tema oggetto di incontro.
- 6. Con il nodo denominato “beneficiari privati” si intendono gli effettivi beneficiari privati del Programma di sviluppo rurale, soggetti, pertanto, che hanno presentato domanda a valere sulle misure/azioni del Psr e la cui domanda di aiuto – a seguito della fase istruttoria – sia stata ammessa a finanziamento. Con i nodi “artigianato”, “turismo” ecc. si fa invece riferimento ai soggetti appartenenti ai suddetti settori che non beneficiano degli aiuti finanziari del Programma (perché non hanno presentato domanda o perché la domanda presentata non è stata accolta).
- 7. Le relazioni indicate dall’AdG sono state rappresentate con una freccia di colore verde, in modo da differenziarle dalle altre indicate dai Gal.
- 8. In conseguenza della riduzione (sino all’azzeramento previsto dall’art. 2, comma 187, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 - Finanziaria 2010) dei trasferimenti erariali alle Comunità montane, la Regione Liguria ha previsto, all’articolo 12 della legge regionale n. 23/2010, la soppressione delle Comunità montane alla data del 1 maggio del 2011, attribuendo il personale alla Regione o all’Ente, non meglio specificato, a cui verranno attribuite le funzioni e relativa dotazione finanziaria.