L’idea di realizzare un invaso in località Serra degli Ulivi nel sud-ovest Piemonte è frutto di una virtuosa concertazione tra le comunità locali e gli enti territoriali di riferimento (Regione, Provincia di Cuneo e comuni interessati). L’iniziativa si è potuta sviluppare grazie al felice incontro della volontà espressa dalle comunità locali e di efficaci politiche di riordino irriguo adottate dalla Regione Piemonte.
Le politiche regionali di riordino irriguo
Il riordino irriguo avviato dalla legge regionale n. 21 del 1999 (norme in materia di bonifica e irrigazione) si è reso necessario per dare pari opportunità di accesso alle risorse idriche agli agricoltori piemontesi. Il Piemonte conta oltre 640 consorzi irrigui di primo grado1: essi hanno una dimensione territoriale molto eterogenea che varia da meno di 1 a oltre 88.000 ha. Prima del riordino irriguo convivevano in Piemonte due realtà distinte: nella parte nord-est, a partire dalla Dora Baltea fino al Ticino operavano consorzi irrigui di grandi dimensioni; nel resto della regione l’irrigazione collettiva era invece gestita da piccoli consorzi che si occupavano per lo più di distribuire l’acqua derivata da singole concessioni.
Questa situazione ha radici storiche: la costruzione del Canale Cavour terminata nel 1886 e la coltivazione del riso che necessita di una rete irrigua molto efficiente, ha favorito l’associazione degli agricoltori in grandi Consorzi di primo grado: nel 1853 si è costituita l’Associazione irrigua Ovest Sesia e nel 1926 l’Associazione irrigua Est Sesia. Sempre nel nord-est Piemonte lo Stato, con Decreto del 1929, classifica il comprensorio di bonifica della Baraggia di 44.000 ha dove, dal 1950, opera l’omonimo Consorzio. I tre consorzi di cui sopra gestiscono oggi oltre il 44% delle superfici irrigate collettive del Piemonte e nel corso della loro storia hanno realizzato imponenti progetti di infrastrutturazione irrigua di importanza nazionale. Questo risultato è stato possibile grazie alle loro dimensioni, alle economie di scala generate e, soprattutto, all’unitarietà di intenti espressa ai tavoli di decisione politica che ha permesso loro di attrarre consistenti risorse statali. Al contrario i consorzi i di piccole dimensioni pur svolgendo con efficienza le loro funzioni irrigue erano di fatto impossibilitati, soprattutto per ragioni organizzative, a proporre e realizzare progetti di interesse regionale e nazionale.
Il riordino irriguo in Piemonte si è attuato dal 1999 al 2006 in 2 fasi:
- delimitazione di 36 comprensori irrigui corrispondenti a unità omogenee sotto il profilo idrografico e irriguo;
- istituzione di un unico consorzio di irrigazione per ogni comprensorio irriguo che diventa anche l’unico riferimento titolato alla gestione di contributi pubblici regionali.
I 36 consorzi gestori risultanti sono costituiti da 31 consorzi irrigui di secondo grado e da 5 consorzi di primo grado già gestori dei corrispondenti comprensori irrigui.
Valli Pesio e Ellero, le esigenze espresse dalle comunità locali
Nel 2002 si costituiscono, nei rispettivi comprensori, il Consorzio del Pesio e il Consorzio Valli Ellero – Corsaglia – Casotto - Mongia, questi consorzi irrigui di secondo grado raggruppano e rappresentano 45 consorzi elementari. Nei bacini idrografici del torrente Pesio ed Ellero nasce e si sviluppa l’idea progettuale dell’Invaso Serra degli Ulivi.
Le varie soluzioni prospettate nel tempo avevano sempre trovato ostacoli insormontabili nei rapporti conflittuali che si procrastinavano da decenni tra i vari amministratori locali dei comuni, delle comunità montane e dei consorzi irrigui interessati.
Nella speranza di risolvere l’annoso problema la Regione Piemonte, di concerto con la provincia di Cuneo, avviava allora una serie di incontri con i vari stakeholder costituiti dai rappresentanti dei consorzi irrigui di primo grado, dagli amministratori dei comuni coinvolti e dalle organizzazioni agricole di categoria. Gli incontri si protrassero per circa due anni e permisero di giungere alla firma di un accordo tra Regione Piemonte, provincia di Cuneo, due comunità montane (Bisalta e Valli Monregalesi), quattro comuni (Chiusa di Pesio, Pianfei, Roccaforte Mondovì, Villanova Mondovì) e i due consorzi irrigui di secondo grado (Pesio e Valli Ellero-Corsaglia-Casotto-Mongia).
Il protocollo di intesa, firmato in data 11 febbraio 2008, prevedeva di “potenziare le infrastrutture di distribuzione e di accumulo di acqua nel comprensorio irriguo del Pesio e nel comprensorio irriguo Valli Ellero, Corsaglia, Casotto, Mongia”. La novità di questa larga intesa è rappresentata dal superamento dei campanilismi e dagli annosi contrasti tra i singoli consorzi e agricoltori per garantirsi la fornitura delle acque irrigue che ha consentito ai vari attori di accordarsi su di un metodo di lavoro e obiettivi comuni. Infatti, i sottoscrittori:
- convengono di coordinare le proprie iniziative e di instaurare un rapporto di collaborazione finalizzato alla realizzazione di bacini di accumulo, alla unificazione delle prese irrigue e alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza idraulica dei loro territori;
- si impegnano a partecipare, attraverso propri rappresentanti, ad incontri periodici volti ad individuare soluzioni organizzative e tecnologiche;
- concordano un metodo di lavoro che prevede il “coinvolgimento e la condivisione delle comunità locali e dei consorzi irrigui interessati”.
In seguito a tale accordo la Regione Piemonte ha concesso un finanziamento di un milione di euro per lo studio di fattibilità e la predisposizione del progetto preliminare invaso Serra degli Ulivi che è stato consegnato nel febbraio 20122.
Uso e potenzialità del territorio interessato dal progetto di invaso
L’area interessata dall’invaso è localizzata in una zona collinare poco antropizzata e priva di insediamenti industriali. L’Invaso Serra degli Ulivi, così come collocato, si pone fra i centri abitati di Pianfei, a nordovest, e Villanova Mondovì ad est, a circa 600 m in direzione ovest il Lago di Pianfei. Il progetto è interamente contenuto nelle Sezioni n. 227010 e 227050 della Carta Tecnica Regionale (Ctr).
Gli strumenti di pianificazione del territorio prevedono per le aree interessate dal progetto obiettivi di potenziamento dell’agricoltura nel quadro della conservazione del paesaggio agrario e della presenza di aziende agricole sul territorio anche con funzione di presidio idrogeologico e di conservazione del tessuto sociale.
L’attività agricola della zona ha un peso socio-economico rilevante, ma periodicamente risente di significative criticità irrigue. Nei 9 comuni3 che beneficeranno maggiormente del progetto operano oltre 1.200 aziende agricole (Istat - Censimento Agricoltura, 2010). La Sau complessiva è di circa 19.7003 ha ed è coltivata principalmente a seminativi (33%) e prati permanenti e pascoli (62%). I terreni sono utilizzati in prevalenza per la produzione di foraggio destinata agli allevamenti della zona che contano oltre 45.000 Uba (Unità Bestiame Adulto) costituiti per lo più da bovini (25.423 Uba) e suini (14.309 Uba).
La Sau è inoltre costituita da 12.7134 ha irrigabili e di questi 9.834 ha sono attualmente irrigati.
In base ai dati del progetto preliminare il deficit irriguo calcolato come differenza volume di di soccorso irriguo e gli apporti naturali è di circa 4.170.000 mc nell’anno medio e di circa 8.000.000 mc nell’anno siccitoso.
Il volume di soccorso irriguo è quell’apporto idrico tale per cui i fabbisogni irrigui della colture vengono sempre soddisfatti nell’anno medio in misura non inferiore al 90% della loro entità teorica e al pari ad almeno il 75% nelle tre decadi maggiormente gravate da deficit.
Il fabbisogno irriguo del comprensorio in esame è stato calcolato con riferimento alle “Linee guida per la verifica del fabbisogno irriguo, la revisione delle concessioni e il calcolo dei reparti in condizione di magra” approvate con D.G.R. 14.04.2008 n. 23-8585 e con D.G.R. 21.07.2008 n. 23- 9242 della Regione Piemonte5.
Le alternative progettuali possibili
L’analisi di fattibilità del progetto preliminare ha considerato 3 scenari possibili:
Scenario 1 – ottimizzazione dello stato attuale (9.834 ha irrigati): l’attuale dotazione irrigua media dei comprensori considerati è di 0,81 l/s/ha e deve essere integrata da 0,25 l/s/ha per raggiungere la dotazione media ottimale di 1,06 l/s/ha (portata 7.922 l/s, integrazione 2.493 l/s, portata ottimale 10.415 l/s).
Soluzioni:
- nuove fonti approvvigionamento con portata continua compresa tra i 1.500 l/s e 2.500 l/s;
- nuovo invaso con capacità di circa 8.000.000 mc
Scenario 2 - situazione potenziale: 12.713 ha irrigabili con dotazione media di 0,62 l/s/ha da integrare con 0,44 l/s/ha (portata attuale 7.922 l/s, integrazione + 5.602 l/s).
Soluzioni:
- nuove fonti approvvigionamento con portata continua compresa tra i 2.500 l/s e 5.000 l/s;
- nuovi invasi con capacità di 23.500.000 mc.
Scenario 3 - opzione zero: in assenza di interventi permarrebbe il deficit irriguo estivo.
In seguito all’analisi delle fonti di approvvigionamento effettuata si è ritenuto possibile scegliere lo Scenario 1 utilizzando l’acqua disponibile nei mesi primaverili nei torrenti Pesio ed Ellero.
Descrizione tecnica dell’intervento
Le opere principali previste dal progetto sono costituite da:
- la realizzazione dell’invaso principale denominato “Serra degli Ulivi” ubicato nel territorio del Comune di Villanova Mondovì, con un volume totale di 10.100.000 mc ed un volume utile di 9.200.000 mc;
- la realizzazione del lago turistico “Dossi” collegato strutturalmente a monte dell’invaso principale con un volume totale di 96.000,00 mc;
- la riqualificazione dell’invaso esistente di Pianfei che è attualmente alimentato dalle modeste portate naturali del bacino idrografico competente che raramente consentono di raggiungere il volume massimo di regolazione pari a 540.000 mc;
- la realizzazione di n. 2 distinti sistemi di adduzione costituiti da condotte in acciaio interrate: una proveniente dal Torrente Pesio consente il trasposto dell’acqua all’invaso di Pianfei e da lì all’invaso principale con lunghezza totale di 11.893 m; l’altra proveniente dal Torrente Ellero veicola l’acqua verso l’invaso principale con lunghezza totale 20.234 m.
- i due sistemi adduzione sono utilizzati nei mesi estivi anche per la distribuzione irrigua dell’acqua; da essi si distaccano circa 14.245 m di condotte secondarie per il raggiungimento delle reti irrigue consortili;
- la realizzazione di 2 piccoli invasi di compensazione e mitigazione ambientale a circa 300 m a valle delle rispettive opere di derivazione dei torrenti Pesio ed Ellero. Questi invasi utili come vasche di calma, accumulo e sedimentazione finale prima dell’adduzione all’invaso principale potranno essere inoltre sfruttati a scopo turistico e ricreativo a beneficio dei comuni Chiusa Pesio e Roccaforte Mondovì;
- la sistemazione della viabilità agricolo forestale al servizio dell’invaso principale;
- la realizzazione di aree attrezzate e percorsi per fruizione naturalistica e turistico-ricreativa.
La particolarità della progettazione è che l’invaso artificiale non accumulerà esclusivamente le risorse idriche derivanti dal bacino di pertinenza (Rio Andei - Pogliola), ma prevede di far confluire anche acqua derivata dai Torrenti Pesio ed Ellero e di adottare soluzioni all’impatto paesaggistico derivato dalla rete di adduzione, mediante l’interramento delle condotte e la rivegetazione delle aree interessate dai lavori.
Il progetto ha definito quali derivazioni massime: 1.100 l/s dal torrente Ellero e 1.600 l/s dal torrente Pesio che consentono, a partire da marzo, di riempire l’invaso – anche nell’anno scarso – entro il 31 di maggio.
La regola operativa del futuro invaso prevede un volume massimo di soccorso irriguo di 8.000.000 mc nei mesi estivi da giugno a settembre con portata massima di 3.000 l/s.
Il sito è collocato in posizione strategica in quanto è sufficientemente vicino alle reti irrigue consortili già esistenti e si trova ad una quota tale da poter servire tutti i comprensori irrigui dell’area pedemontana di Boves, Peveragno, Chiusa di Pesio, Roccaforte Mondovì, Villanova Mondovì e di buona parte del Monregalese.
Uso plurimo delle acque
La realizzazione consente un uso plurimo della acque ed in particolare:
- uso irriguo;
- uso potabile mediante la realizzazione di un nuovo impianto di potabilizzazione a Serra degli Ulivi della portata costante di 45 l/s e il supporto dell’esistente impianto di Dho: da monte (presa T. Ellero) con un’alimentazione continua di 200 l/s e da valle - in caso di necessità – con il sollevamento di 100 l/s provenienti dall’invaso principale. Queste soluzioni permettono di sopperire anche nelle ipotesi più pessimistiche al fabbisogno potabile della popolazione dell’area urbana di Mondovì e di Villanova Mondovì;
- uso idroelettrico con la realizzazione di 4 centrali idrolettriche sarà possibile produrre nell’anno medio circa 3.600.000 kWh. Tale ipotesi consente di sopperire completamente ai fabbisogni energetici previsti per l’esercizio di prese e invasi e per i sollevamenti con un surplus di produzione di 2.950.000 kWh nell’anno medio e di 1.600.000 kWh nell’anno siccitoso;
- uso antincendio grazie alla possibilità utilizzare gli invasi da parte dei mezzi aerei che intervengono per l’estinzione degli incendi boschivi.
Impatto ambientale e socio economico del progetto
In seguito agli studi effettuati, la realizzazione dell’invaso determina, nel complesso, un impatto modesto sull’ambiente circostante. Le opere previste nel progetto presentano un buon livello di inserimento ambientale e sono compatibili con gli indirizzi di pianificazione territoriale regionale e provinciale.
I prelievi previsti per l’alimentazione dell’invaso sono stati verrano effettuati nei mesi di aprile e maggio, periodo in cui è massima la disponibilità idrica, in modo tale da garantire il deflusso minino vitale nei Torrenti Ellero e Pesio
L’impatto negativo del progetto più rilevante è la sommersione di circa 73 ha di superficie agro-forestale. Per contro tale situazione favorirà la diversificazione degli habitat con la creazione di nuove aree umide.
Tra gli impatti postivi si rileva la possibilità di:
- incrementare qualità e quantità della produzione lorda vendibile (Plv), stimata in +2,2 milioni di euro/anno;
- garantire la sicurezza della dotazione di acqua ad uso idropotabile per la città di Mondovì e i comuni limitrofi;
- potenziare il sistema di contrasto agli incendi operante nel sud Piemonte;
- creare nuova occupazione attraverso il recupero a fini turistici e terziari del territorio dove verrà realizzato il lago.
Cosa fare per realizzare l’intervento
I costi complessivi di realizzazione, calcolati nel 2012, ammontano a circa 120 milioni di euro e allo stato attuale non è stata ancora attivata una linea di finanziamento dedicata. L’intero progetto può essere suddiviso in lotti funzionali: con 80 milioni di euro si potrebbero realizzare le opere di derivazione dal Torrente Pesio e gli invasi Serra degli Ulivi e Dossi, mentre con i restanti 40 si potrebbe completare il progetto con la realizzazione delle opere di derivazione dal torrente Ellero e di sollevamento potabile e irriguo.
Per proseguire il suo percorso tecnico – amministrativo il progetto dovrà quindi entrare nella fase di redazione definitiva affinché possa essere cantierabile. Tuttavia il vero nodo da sciogliere è politico. Le analisi di fattibilità hanno dato esito positivo e il progetto è stato accettato dalla popolazione locale che valuta positivamente le sue esternalità . L’ultima parola spetta quindi alla politica alla quale, in un periodo indubbiamente non favorevole, tocca la responsabilità di scegliere tra il successo o il fallimento di questa interessante iniziativa.
Riferimenti bibliografici
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Consorzio del Pesio - Steci Srl (2012), Progetto preliminare “interventi per la realizzazione dell’invaso Serra degli Ulivi, dei bacini complementari e del sistema idraulico irriguo primario ad essi connesso in provincia di Cuneo”
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Regione Piemonte, Protocollo di intesa per il potenziamento delle infrastrutture di distribuzione e di accumulo di acqua nel comprensorio irriguo del Pesio e nel comprensorio irriguo Valli Ellero – Corsaglia – Casotto – Mongia, Deliberazione della Giunta Regionale 28 gennaio 2008, n. 53-8116, Bollettino Ufficiale n. 07 del 14/02/2008
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Istat, Censimento Agricoltura 2010, http://www.sistemapiemonte.it/fedwcapu/elenco.jsp
- 1. I consorzi irrigui di primo grado sono costituiti dagli utenti – di norma imprenditori agricoli o proprietari dei fondi - che si dotano di una organizzazione comune per la distribuzione delle acque irrigue. I consorzi di secondo grado sono invece organizzazioni che aggregano più consorzi di primo grado.
- 2. Progetto preliminare “Invaso Serra degli Ulivi” realizzato da Steci Srl.
- 3. Comuni di: Carrù, Chiusa di Pesio, Magliano Alpi, Margarita, Mondovì, Pianfei, Rocca De’ Baldi, Roccaforte di Mondovì e Villanova di Mondovì
- 4. Dati Staci Srl.
- 5. Consultabile all’indirizzo http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2008/32/siste/00000001.htm.