Introduzione
La variabilità dei prezzi delle commodity agricole rappresenta un tema d’attualità e di primaria importanza. Dopo un lungo periodo di relativa stabilità, l’ultimo decennio è stato generalmente caratterizzato da una marcata instabilità, con conseguenti ripercussioni soprattutto su produttori agricoli e consumatori. Se dal 2007 al 2011 si è potuto osservare un tendenziale aumento dei prezzi internazionali - a beneficio degli agricoltori e a discapito dei consumatori -, dal 2014 i prezzi hanno cominciato a diminuire, fino a registrare valori analoghi a quelli pre-crisi (Fao, 2015). Vi sono diverse variabili che influiscono sui prezzi agricoli riconducibili a dinamiche di mercato, costi energetici, politiche pubbliche e fattori climatici (von Braun, 2007; Roache, 2010). In letteratura alcune determinanti ricorrono con più insistenza: tra le più recenti si ricordano la speculazione finanziaria, le anomalie climatiche e le scorte alimentari (Gilbert and Morgan, 2010; Tadesse et al., 2014).
I paesi in via di sviluppo sono particolarmente vulnerabili alla variabilità dei prezzi agricoli: in essi si pratica principalmente un’agricoltura di sussistenza e il reddito viene in gran parte destinato all’acquisto di prodotti alimentari. La variabilità dei prezzi dei prodotti agricoli, unitamente all’aumento dei costi di produzione e alla crescente pressione sulle risorse e sull’ambiente, costituiscono le principali minacce per la sopravvivenza degli agricoltori e per la sicurezza alimentare. In questi paesi un’ulteriore minaccia per il settore agricolo e per la sicurezza alimentare può essere rappresentata dalla variabilità climatica.
Partendo da queste premesse, il lavoro si concentra sul mercato del riso in Vietnam -principale coltura del Paese in termini di sicurezza alimentare, di proventi da esportazione, di salari e occupazione nelle aree rurali- con l’obiettivo di individuare, attraverso un modello di regressione, le principali variabili che incidono sul prezzo interno. La politica di riforme economiche promossa dal 19891, oltre a dare nuovo slancio economico, ha altresì contribuito ad incentivare il commercio internazionale, permettendo al Vietnam di trasformarsi da food importer a food exporter. In futuro il Vietnam dovrà tuttavia far fronte agli impatti negativi della variabilità climatica, e le regioni più esposte e vulnerabili coincidono con le aree agricole, dove si concentrano i più elevati livelli di povertà.
Variabilità climatica e politiche pubbliche
Gli esperti prevedono per il futuro un aumento della frequenza e dell’intensità di fenomeni atmosferici di carattere estremo quali brusche variazioni delle temperature e/o precipitazioni, innalzamento del livello del mare con conseguenti episodi di inondazione e salinizzazione (Ipcc, 2014). Il Vietnam rientra tra i paesi dell’area Asia-Pacifico che si stima saranno maggiormente coinvolti (Kreft, 2014). È evidente (Tabella 1) come cicloni e inondazioni si siano abbattuti con maggiore frequenza negli ultimi decenni, con un crescente aggravamento dei danni, per la concentrazione di attività economiche e insediamenti urbani in aree costiere e nelle pianure dei delta, particolarmente vulnerabili all’innalzamento del livello del mare.
Tabella 1 - Disastri naturali di carattere meteorologico in Vietnam: frequenza, popolazione colpita, danni economici (1960-1979, 1980-1999, 2000-2016)
Fonte: Elaborazione degli autori basata sui dati dell’EM-Dat The International Disasters Database, del Centro di Ricerca sull'Epidemiologia dei Disastri (Cred)
La variabilità climatica interannuale tende ad essere associata al fenomeno cosiddetto El Niño-Oscillazione Meridionale (Enso, El Niño Southern Oscillation) (Loo et al., 2015). Per quantificare il fenomeno dell’Enso, e quindi della variabilità climatica, numerose ricerche di carattere scientifico sono ricorse all’indice Soi (Southern Oscillation Index), che misura le oscillazioni di pressione osservate a livello del mare tra Tahiti, Polinesia Francese, e Darwin, Australia (Ropelewski and Halpert, 1989; Roache, 2010; Peri, 2015).
A riprova della crescente preoccupazione delle possibili ripercussioni di anomalie climatiche sui prezzi agricoli in Vietnam, è stata recentemente introdotta una misura legislativa2 che prevede l’erogazione di sussidi agli agricoltori colpiti da calamità naturali. In generale, le politiche del governo vietnamita a favore del settore agricolo mirano sostanzialmente a sostenere il reddito dei produttori agricoli e a garantire la sicurezza alimentare (Xie and Napasintuwong, 2014). Le politiche adottate, specialmente durante il periodo del Doi Moi, hanno impresso una forte accelerazione alla produzione di riso, incoraggiando l'espansione delle aree coltivate, sostenendo le rese attraverso un maggiore utilizzo dei fattori di produzione, favorendo la meccanizzazione e gli investimenti in infrastrutture per l'irrigazione e il trasporto rurale (Liese et al., 2014). Limitatamente agli interventi sui prezzi del riso, si tratta di misure a supporto sia della produzione che del consumo, da un lato stabilendo il prezzo minimo pagato ai produttori di riso per assicurare loro un profitto, dall’altro fissando il prezzo al dettaglio al fine di scongiurare improvvise e/o ampie variazioni di prezzo a scapito delle popolazioni più povere (Nguyen, 2013; Thang and Thi Bao, 2015).
Il mercato del riso in Vietnam
In Vietnam il settore agricolo svolge un ruolo importante nell'economia, contribuendo al 24 per cento del Pil e impiegando oltre il 70 per cento della forza lavoro (Adb, 2014). Il riso è fonte di stabilità politica in quanto alimento base per oltre il 95 per cento della popolazione e fonte di reddito per oltre 60 milioni di abitanti (Hai, 2012).
Il Vietnam è il quinto paese produttore di riso al mondo e uno dei maggiori esportatori (Cosslet and Cosslett, 2013). La produzione si concentra principalmente nella regione del delta del Fiume Mekong; altre regioni ove si coltiva riso sono il delta del Fiume Rosso a nord e le aree costiere centrali (Maclean et al., 2013). È caratterizzata da un’estrema polverizzazione: il 47 per cento delle realtà produttive occupa una superficie media aziendale inferiore ai 0,2 ettari, mentre solo il 2 per cento si estende per più di 2 ettari di terreno (The Economist, 2014). Questo limite strutturale viene in parte attenuato dal fatto che vi sono più stagioni di coltivazione di riso all’anno3.
A partire dal 1960 la produzione di riso è in costante aumento (Figura 1); dai primi anni Ottanta subisce una forte accelerazione, fino a raggiungere i 45 milioni di tonnellate nel 2014, trainata in particolar modo da un aumento della produttività e dalle politiche pubbliche. Il Vietnam, da importatore di riso nel periodo 1976-1980 diventa, così, non solo netto esportatore di riso, ma secondo esportatore al mondo, dopo la Tailandia. In Vietnam il riso esportato rappresenta circa il 15 per cento della produzione totale di riso.
Figura 1 - Riso in Vietnam: produzione, consumo, esportazioni, superficie e produttività (1960-2015)
* Superficie, produzione, consumo ed esportazioni fanno riferimento all’asse delle ordinate; valori relativi alla produttività, invece, all’asse delle ascisse
Fonte: Elaborazione degli autori basata su dati del “Production, Supply and Distribution database” del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Usda)
Se si considera il consumo totale di riso in Vietnam sempre a partire dal 1960 si evidenzia, seppur con tassi di crescita inferiori rispetto alla produzione, un incremento costante, supportato dall’aumento della popolazione. Dal 2012 il consumo pro capite di riso inizia a registrare un calo dovuto al cambiamento nelle preferenze alimentari (a favore di un maggiore consumo di proteine animali) per l’aumento del reddito.
Il prezzo interno e le sue determinanti
La figura 2 riporta l’andamento delle serie storiche mensili dei prezzi interno ed internazionale, da ottobre 2004 a maggio 2015. Si può osservare come il prezzo interno sia in costante ma leggero aumento fino a Ottobre 2007, quando subisce un brusco e forte rialzo. È l’inizio di un periodo di marcata variabilità che si protrae fino a Dicembre 2011; da quel momento il prezzo, nonostante qualche leggero sbalzo, mostra un andamento decrescente.
Mettendo a confronto il prezzo interno e il prezzo internazionale, il primo risulta sempre inferiore. Tale comportamento può essere in parte riconducibile allo strumento del prezzo minimo garantito ai produttori, calcolato sulla base dei costi di produzione e alle misure a favore delle classi più povere della popolazione (Nguyen, 2013). Fino a Gennaio 2008 e a partire da Gennaio 2014 il prezzo interno e il prezzo internazionale sono fortemente correlati; tra Febbraio 2008 e Dicembre 2013 – periodo in cui la variabilità dei prezzi è maggiore – la correlazione è più debole.
Figura 2 - Prezzo interno e prezzo internazionale del riso (Ottobre 2004-Maggio 2015)
Fonte: Thai Rice Exporters Association e Fao Food Price Monitoring and Analysis Tool (Fpma)
Con lo scopo di verificare quali possano essere ritenuti i fattori statisticamente significativi nell’influenzare le dinamiche del prezzo interno4, abbiamo dapprima considerato le politiche pubbliche e gli andamenti climatici, riferiti all’intervallo temporale considerato.
Per quanto concerne le politiche pubbliche, con il supporto della letteratura, abbiamo delineato un quadro complessivo degli interventi promossi dal governo vietnamita a sostegno del settore risicolo (Nguyen, 2013).
Con riferimento alla componente climatica, un lungo processo di ricerca ha permesso la selezione e la valutazione di diversi database relativi ad eventi climatici di carattere estremo e alla variabilità climatica (tra cui il Disaster Information Management System di Desinventar, l’International Disasters Database del Centro di Ricerca sull'Epidemiologia dei Disastri).
Sulla base di un’analisi comparativa delle varie fonti di dati disponibili, valutate sulla base di criteri di affidabilità, conformità, precisione, fruibilità, comparabilità e copertura temporale, abbiamo infine considerato quali potenziali variabili esplicative le seguenti covariate: il prezzo internazionale del riso5, il Soi6, il prezzo internazionale del granoturco, il prezzo dei fertilizzanti, il prezzo del petrolio, il tasso di cambio US$/Dong, la superficie coltivata, la produttività, le scorte, il Pil pro-capite. Per la costruzione del modello di regressione, abbiamo innanzitutto identificato una relazione polinomiale con il prezzo internazionale, che è risultata essere di secondo grado. Il prezzo interno è legato al prezzo internazionale in modo non lineare, in quanto tende comunque a non superare il livello (minimo e massimo), fissato dagli interventi di politica pubblica, anche in presenza di prezzi internazionali elevati. L’andamento dei prezzi interno ed internazionale nel 2008, illustrato dalla figura 2, chiarisce questo tipo di legame. Abbiamo successivamente utilizzato un algoritmo di tipo stepwise forward per la selezione delle altre covariate. Il modello è stato stimato utilizzando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, per tenere conto di eventuali eteroschedasticità dei residui. Si è inoltre verificata l’assenza di autocorrelazione negli errori.
La tabella 2 riporta i risultati del modello di regressione ottenuto, in cui le covariate statisticamente significative, oltre al prezzo internazionale, risultano essere il tasso di cambio US$/Dong e il Soi. Il Vietnam, di conseguenza, potrebbe agire sui tassi di cambio, sul prezzo internazionale (la quantità scambiata nel contesto globale rispetto alla produzione è estremamente limitata e il prodotto non ha sostituti) e predisponendo, nel medio-lungo termine, misure di tutela e adattamento alle modificazioni delle condizioni climatiche.
Tabella 2 - Risultati della regressione
Fonte: Elaborazione degli autori basata su dati Fao, Associazione degli esportatori di riso Tailandesi, Centro Climatico Nazionale del Governo Australiano, Consiglio internazionale dei cereali, Fondo Monetario Internazionale, Usda, Cred
Il modello ottenuto, tuttavia, non riesce a spiegare adeguatamente alcune ampie variazioni avvenute nel periodo (Febbraio 2008-Agosto 2012), nemmeno includendo i dati relativi ai disastri naturali di carattere meteorologico che hanno colpito il Vietnam, talvolta difficilmente prevedibili e dall’impatto potenzialmente notevole. Quanto al peso delle politiche pubbliche, il confronto tra prezzo internazionale e prezzo interno può offrire importanti riflessioni.
Considerazioni conclusive
Il Vietnam mostra i caratteri tipici delle economie emergenti: da un lato, la maggior parte della popolazione delle aree rurali vive con redditi bassi; dall’altro, l’economia è in forte crescita, accompagnata da fenomeni di progressiva industrializzazione e urbanizzazione che, unitamente alla crescita demografica, porterà all’aumento della domanda alimentare. La crescente domanda alimentare sarà in gran parte soddisfatta dal riso, che continuerà inevitabilmente a costituire un elemento fondamentale della dieta, pur tenendo conto dei recenti cambiamenti riscontrati nelle abitudini alimentari.
Nonostante l’evidenza di un trend in costante crescita (sia per le quantità prodotte che per le rese), la produzione di riso dovrà tener conto di alcuni fattori che potrebbero minacciarla e, tra questi, la variabilità climatica. Pur con le limitazioni derivanti dall’utilizzo dell’indice Soi, la regressione tende a confermare l’incidenza della variabilità climatica sul prezzo interno, con conseguenti inevitabili ripercussioni sulla redditività dei produttori agricoli e, soprattutto, sulla disponibilità alimentare. Particolare attenzione andrà prestata alle fasce di popolazione a basso reddito e più vulnerabili, spesso residenti nelle aree altamente esposte a fenomeni climatici di carattere estremo, intervenendo sul consumo attraverso misure atte a controllare l’inflazione, la promozione di voucher e canali di distribuzione alternativi e altre forme di sostentamento. Allo stesso modo, si rendono necessari da subito l’introduzione e/o il rafforzamento di misure di adattamento e di mitigazione degli impatti della variabilità climatica. Tra gli interventi già in corso di realizzazione e programmati in Vietnam opportunamente rientrano: le attività di ricerca e innovazione per migliorare le varietà di colture (e.g. resistenza a salinizzazione e a periodi prolungati di inondazione), la promozione delle conoscenze e del trasferimento tecnologico per l’uso efficiente degli input, lo sviluppo di programmi di formazione rivolti agli agricoltori, la pianificazione agricola e la promozione di pratiche e politiche per una gestione più efficiente delle risorse limitate.
Riferimenti bibliografici
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Xie S. and Napasintuwong O. (2014), Review of rice policies in China, Thailand and Vietnam, Agricultural and Resource Economics (ARE), Working Paper No. 2557/1, Bangkok
- 1. La politica cosiddetta Doi Moi (rinnovamento) segna il passaggio da un’economia pianificata a un’economia socialista orientata al libero mercato.
- 2. Decreto Nr. 42/2012/ND-CP.
- 3. Il ciclo di produzione principale prevede la semina a maggio-agosto e la raccolta a settembre-dicembre; due cicli stagionali – uno invernale e uno estivo - hanno periodi di semina rispettivamente a dicembre-febbraio e ad aprile-giugno, mentre la raccolta è prevista ad aprile –giugno e ad agosto-settembre.
- 4. An Giang 25% broken rice, prezzo mensile, dollari per tonnellata.
- 5. Bangkok 25% broken rice, prezzo mensile, dollari per tonnellata.
- 6. Si considera il quadrato del Soi, poiché ciò che rileva è la misura del fenomeno, non la tipologia (La Niña/El Niño). Precisamente, periodi prolungati di valori positivi (negativi) dell’indice Soi vengono identificati con i fenomeni cosiddetti La Niña (El Niño), caratterizzati dal raffreddamento (riscaldamento) delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico.