L’Agricoltura Sociale ha trovato una sua prima sommaria definizione, come specifica area di intervento delle politiche pubbliche, nella nuova programmazione dello sviluppo rurale. Nel Piano Strategico Nazionale (PSN) 2007-2013 essa è annoverata fra le “azioni chiave” dell’ Asse III, relativo al miglioramento della qualità della vita e alla diversificazione dell’economia rurale, con riferimento a entrambi gli obiettivi prioritari. Per quanto riguarda il primo obiettivo, riferito all’incremento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione, nel documento si afferma testualmente: “Una tendenza che appare interessante promuovere e sostenere è quella legata alle imprese produttive anche agricole e di servizi che operano nel campo della cosiddetta Agricoltura Sociale (uso dell’azienda agricola per il soddisfacimento di bisogni sociali quali il recupero e l’inserimento di soggetti svantaggiati, attività didattiche per la scuola, ecc.)”. Ma anche per la seconda priorità, quella relativa al mantenimento e/o creazione di nuove opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali, si precisa che rientrano fra le azioni chiave per la creazione di iniziative di diversificazione “le già ricordate iniziative di Agricoltura Sociale”.
Alla luce di così esplicite indicazioni si possono trarre alcune conseguenze di non poco conto. In primo luogo, il richiamo alle imprese non solo agricole ma anche a quelle di servizi e all’utilizzo dei processi produttivi e delle attività che in esse hanno luogo per soddisfare molteplici bisogni sociali permette di ritenere comprese nell’Agricoltura Sociale tutte quelle esperienze in cui le attività agricole e quelle a esse connesse di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, di servizi educativi, ambientali, culturali e turistici sono condotte con il proposito di generare benefici inclusivi per fasce di popolazione svantaggiate e/o a rischio di marginalizzazione.
Inoltre, l’aver collegato le prospettive dell’Agricoltura Sociale sia alla finalità di una migliore attrattività sociale ed economica che al traguardo di più ampie opportunità di lavoro e di reddito nelle aree rurali, fa sì che questo specifico percorso di sviluppo rurale si possa considerare, insieme, una peculiare declinazione della multifunzionalità dell’azienda agricola e un perno decisivo della sperimentazione di nuovi e più efficaci modelli di welfare in grado di valorizzare il capitale sociale dei territori rurali.
Il sostegno allo sviluppo dell’Agricoltura Sociale si configura, pertanto, come un’azione chiave per raggiungere almeno tre obiettivi di fondo: a) accrescere la competitività delle aziende agricole, mediante una diversificazione ulteriore dei servizi erogati; b) migliorare l’attrattività delle aree rurali, riducendone la marginalizzazione attraverso il rafforzamento delle reti locali di protezione sociale; c) rendere concrete e realizzabili le pari opportunità per le persone svantaggiate, mediante azioni positive fondate sull’autodeterminazione dell’individuo, la giustizia sociale e la tutela della dignità umana.
Si tratta di un’azione che per conseguire effettivi risultati dovrà necessariamente far leva sia sulle Misure dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) relative al citato Asse III e agli Assi I e II, rispettivamente riferiti all’adeguamento della competitività del settore agricolo e forestale e al miglioramento dell’ambiente e del paesaggio rurale, sia su politiche di altri settori, a partire dai corrispettivi Programmi Operativi Regionali (POR) relativi alle politiche regionali e di coesione. È dunque l’approccio integrato – che la gran parte delle Regioni intende privilegiare nella nuova programmazione per una molteplicità di obiettivi – quello che può permettere di sviluppare l’Agricoltura Sociale: dal dialogo tra le rappresentanze delle strutture agricole e rurali e quelle delle strutture sociali e sanitarie alla costruzione di partenariati pubblico-privati, espressione di soggetti sociali e di istituzioni che operano nell’ambito di politiche settoriali diverse.
La complessità delle problematiche che attengono all’Agricoltura Sociale e delle iniziative richieste dall’indispensabile approccio integrato alle relative politiche pongono l’esigenza di mettere in campo una più incisiva azione di diffusione della conoscenza, di animazione e di comunicazione nei confronti delle autorità locali chiamate a gestire gli interventi cofinanziati dai fondi strutturali. L’INEA, per il suo ruolo di strumento tecnico-scientifico di supporto alle autorità di gestione nazionale e regionali, si pone come il soggetto ideale per tale azione, che non può che partire dalla verifica di quanto contengono in materia di Agricoltura Sociale i PSR e i corrispettivi POR relativi alle politiche regionali e di coesione.
Il volume è finalizzato: a) a delineare sommariamente i termini del dibattito politico e culturale sull’Agricoltura Sociale; b) a offrire una visione di massima dello stato dell’Agricoltura Sociale nei principali paesi europei nonché delle iniziative internazionali in atto a livello di agenda europea e di attività di ricerca; c) a delineare il variegato panorama delle esperienze in Italia, evidenziando la pluralità dei soggetti (persone svantaggiate e loro familiari, operatori socio-sanitari, agricoltori e istituzioni pubbliche) e degli approcci spesso tra loro molto differenti; d) ad avere un quadro quanto più preciso possibile delle scelte compiute dallo Stato italiano e dalle Regioni con una particolare attenzione agli interventi previsti dal PSN e dai PSR, nonché dal Quadro Strategico Nazionale (QSN) e dai POR FERS e FSE e dalle altre politiche pubbliche nazionali e regionali (sociali, sanitarie, istruzione…). Di conseguenza, nella prima parte del Quaderno vengono analizzati i temi generali dell’Agricoltura Sociale con un approfondimento anche degli aspetti storici e socio-economici del rapporto fra agricoltura e società.
Nella seconda parte invece vengono vagliate le diverse politiche in atto in Europa e in Italia con particolare riferimento ai PSR, ai POR e alle politiche sociali, socio-sanitarie e dell’istruzione. Il Quaderno esce in contemporanea con un working paper che riporta schede sintetiche sulla programmazione regionale nei PSR, nei POR FESR e nei POR FSE.
Il volume è disponibile on line all’indirizzo [pdf]