Il diritto alimentare europeo si è proposto in questi anni come essenziale laboratorio di anticipazione e sperimentazione di nuovi modelli, al crocevia fra mercato e tutela di diritti essenziali.
Alle novità disciplinari e di regolazione si è accompagnata una straordinaria crescita di interesse verso i temi legati alla relazione fra cibo e diritto, e tra alimenti e salute.
Sul piano delle istituzioni e delle politiche, ne è risultato confermato l’intimo legame fra agricoltura e alimentazione, fra European Agricultural Law ed European Food Law.
L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, con l’adozione della procedura di co-decisione anche in materia di politica agricola comune, prima attribuita alla competenza esclusiva del Consiglio, ha visto l’intervento del Parlamento Europeo all’interno del processo legislativo e di regolazione, con l’emergere di nuove centralità e nuovi paradigmi – come confermato, da ultimo, in occasione dell’approvazione del “pacchetto qualità”, del regolamento sulla comunicazione al consumatore di prodotti alimentari, o del pacchetto di misure di politica agricola adottato a fine 2013.
Da ciò l’attenzione verso l’oggetto e i principi propri della materia, e nello stesso tempo l’esigenza di individuare gli strumenti di articolazione di quest’area, che fanno del diritto alimentare una questione di diritto oltre che una questione di diritti.
Nel merito, la dimensione sistematica del diritto alimentare europeo, dichiaratamente perseguita sin dai primi articoli del Regolamento n. 178/2002, si è radicata, nel breve volgere di pochi anni, in una serie di provvedimenti di sistema, che hanno per un verso introdotto disposizioni originali in aree sin qui disciplinate solo sommariamente (come accaduto con il Regolamento della Commissione n. 432/2012, che ha approvato la lista positiva delle indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari ai sensi del Regolamento n. 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute), e per altro verso hanno segnato un consolidamento nel processo che dall’armonizzazione muove verso l’unificazione del diritto europeo (esemplare in tal senso l’adozione del Regolamento n. 1169/2011, che ha segnato il passaggio da direttive affidate all’attuazione degli Stati membri ad un regolamento comune, nel quale i momenti attuativi e di esecuzione sono anch’essi centralizzati ed unificati siccome affidati alla Commissione Europea).
Assai numerose sono poi state, in questi ultimi anni, le modifiche anche in settori di risalente disciplina, come quello dei prodotti Dop, Igp e Stg, per il quale il Regolamento n. 1151/2012, ha sostituito ed unificato i regolamenti del 2006 (che avevano a loro volta sostituito gli originari regolamenti del 1992), introducendo alcuni elementi di significativa innovazione di impianto, quali l’unificazione in un unico testo dei regolamenti prima separati su Dop e Igp da un lato e Stg dall’altro, l’introduzione dei controlli ex officio, il riconoscimento, pur timido, di segni di qualità ulteriori e più ampi rispetto a quelli delle Dop e Igp.
La seconda edizione dello Strumentario di Diritto Alimentare Europeo, pubblicata a sei anni dalla prima, prende atto delle novità intervenute, di merito e di sistema, e propone al lettore una sintesi aggiornata all’oggi delle plurime fonti che costituiscono il diritto alimentare del nostro tempo, tra globalizzazione e localismo, regolazione pubblica e fonti private, hard law e soft law (con confini fra queste aree sempre più spesso di difficile perimetrazione).
Il ricorso a strumenti di editoria elettronica ha consentito di ampliare ulteriormente, rispetto alla prima edizione, i contenuti del CD-Rom allegato al volume, inserendo il testo integrale dei documenti maggiormente rilevanti in materia, legislativi, giurisprudenziali ed amministrativi, di fonte nazionale, europea ed internazionale, sia nel testo vigente che nei testi precedenti, ove questi risultino utili per la conoscenza delle dinamiche della regolazione, cosi da favorire un’esperienza di diretta lettura e conoscenza dei testi giuridici.
La struttura dello Strumentario-CD, aggiornata al marzo 2015, riflette, attraverso la partizione in voci e sottovoci e la scelta dei materiali proposti, il disegno sistematico e ordinante che caratterizza questa area disciplinare, ponendone in evidenza la dimensione multilivello e l’articolazione temporale, secondo un percorso che – come già anticipato nella prima edizione – mira a coniugare trasmissione di conoscenze ed esperienze dirette.
Il testo a stampa, oltre ad aggiornare il contenuto dei capitoli già esistenti, comprende nuovi capitoli, seguendo la partizione del CD-Rom, in ragione dei temi di interesse e di confronto emersi in questi anni: dalla tracciabilità di prodotto e di filiera, all’etichettatura di nicchia e di area vasta, ai marchi individuali e collettivi, all’origine dei prodotti di massa, alla brevettabilità della materia vivente, al nuovo ruolo assegnato alla Commissione Europea dalle riforme prima e dopo Lisbona, ad alcune filiere produttive esemplari (dal vino, all’olio di oliva, al cioccolato), concludendo con l’esame di questioni e casi legati all’effettività della tutela ed alle sanzioni.
Lo Strumentario si propone cosi come una sorta di Codice dell’oggi, con finalità anzitutto, ma non esclusivamente didattiche, come insieme di attrezzi che, variamente combinati, consentono a chi si avvicina al Diritto alimentare di cogliere addensamenti e differenze, risposte a singoli quesiti ed insieme dimensioni sistemiche di regolazione.
Riferimenti bibliografici
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Albisinni F., Strumentario di diritto alimentare europeo, 2^ ed., con CD-Rom, Utet, 2015, p. I-XXIII, 1-544, Isbn 9788859811589